Ovvero; in fondo son rimasto l'allegrone di sempre.
Mah... non penso ci sia un meta da raggiungere, alla fine si muore tutti e quella è l'unica meta concreta con la quale termina l'esistenza, o per lo meno la vita come la conosciamo noi; poi chissà cosa ci attende e se ci attende qualcosa.
Possiamo sperare, o avere fede, in una vita successiva; sperare nella reincarnazione pur abbracciando un pensiero che proclama l'annullamento, quello che resta è che la nostra vita è in funzione, volenti o nolenti, degli altri... non potrebbe essere diversamente, dato che viviamo in un branco così ampio.
Da come ci comportiamo con gli altri sarà possibile valutare se abbiamo, o meno, condotto una buona vita; questo non vuol dire, però, far passare qualunque cosa, perché le scelte fatte hanno un prezzo e delle ripercussioni.
Anche quando pensiamo di agire per il bene è, inevitabile, che ne venga del male, perché non possiamo conoscere tutti gli esiti e anche perché, sovente, siamo concentrati unicamente su noi stessi e nel perseguire il nostro bene non vediamo il male che ne verrà agli altri, anche quando quest'ultimo ha le dimensioni di Atlante... il Titano.
Bisogna mantenersi fedeli a sé stessi, ovvero cercare di essere coerenti con quanto si professa, e tentare di causare il minor numero di danni possibile; magari, al contempo, cercare anche, nel nostro quotidiano, di migliorare la società nella quale viviamo.
Il compito è arduo e non sempre ci sarà facile svolgerlo.
Vivere è fatica, non credo sia "sofferenza" e neppure che "siamo nati per soffrire", ma che costi fatica si e per non farci schiacciare da quest'ultima, Ananke ha cosparso il mondo con l'ironia in modo tale da permetterci di cogliere l'assurdo di alcune cose e permetterci di fare due risate ogni tanto... soprattutto ridere di sé stessi fa bene, ci fa comprendere che abbiamo dei limiti, che non tutto è alla nostra portata e che spesso non bastiamo per fare tutto quello che vorremmo (nella più ampia accezione possibile, sia in senso positivo che in senso negativo).
Il film, dato il finale, pare una tragedia, ma in itinere è sicuramente tragicomico; vale la pena di trovarne gli aspetti ridicoli.
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