Questa è una gita fuori porta di una certa importanza; nessun paese nei pressi, ma sono andato oltre confine in Svizzera... praticamente dietro l'angolo.
Lugano è una graziosa cittadina con alcune cose da vedere ma, ovviamente, la cosa più bella è il lago.
Venerdì parto per l'Olanda e quindi lascerò il blog per qualche giorno.
mercoledì 21 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
"Lei"
Questo sarà un post all'insegna del "non ci sono più le mezze stagioni", o qualcosa di molto simile, quindi potreste anche annoiarvi a morte; metto le mani avanti che non si sa mai.
E' una cosa che ho notato già qualche tempo fa, ovvero la difficoltà che alcuni giovani, visto che non mi piace particolarmente generalizzare, hanno nell'improntare il discorso verbale usando il "Lei".
Mi è accaduto anche oggi; la donzella in questione, con buona probabilità laureata da qualche anno, passava di continuo dal "lei" al "tu".
Abbiamo parlato per circa dieci minuti e durante tutto questo tempo ha continuamente cambiato persona durante il discorso.
Capisco ch'io incuta, risate ON, capisco che la mia imponente figura, prego rotolatevi a terra dal ridere, possa indurre un po' di sana soggezione, ma così tanto da confondere il lessico mi pare eccessivo.
E' un peccato perché mi piace il "lei".
Innanzi tutto serve a mettere un certa distanza tra te e l'interlocutore e questa distanza può sia significare rispetto per l'età avanzata della persona con la quale parliamo, oppure chiarisce che la persona con la quale parliamo ci è estranea, e a volte evidenza anche il fatto che è un bene che resti tale.
Il "tu" è confidenziale e riservato per persone che conosco bene, diversamente tendo, anche con i coetanei se non mi viene detto diversamente, a usare il lei; lo uso anche con chi è più giovane se non lo conosco.
Probabilmente tra qualche decennio il "lei" verrà confinato nella lingua scritta insieme al "voi" e rimarrà il solo "tu" a gestire le conversazioni.
Quello che è brutto è sentire, nello stesso discorso, l'interlocutore che passa, con un certo imbarazzo, dal "lei" al "tu" perché, a un certo punto, non è più in grado di gestire la conversazione in terza persona.
Ci farò l'abitudine.
E' una cosa che ho notato già qualche tempo fa, ovvero la difficoltà che alcuni giovani, visto che non mi piace particolarmente generalizzare, hanno nell'improntare il discorso verbale usando il "Lei".
Mi è accaduto anche oggi; la donzella in questione, con buona probabilità laureata da qualche anno, passava di continuo dal "lei" al "tu".
Abbiamo parlato per circa dieci minuti e durante tutto questo tempo ha continuamente cambiato persona durante il discorso.
Capisco ch'io incuta, risate ON, capisco che la mia imponente figura, prego rotolatevi a terra dal ridere, possa indurre un po' di sana soggezione, ma così tanto da confondere il lessico mi pare eccessivo.
E' un peccato perché mi piace il "lei".
Innanzi tutto serve a mettere un certa distanza tra te e l'interlocutore e questa distanza può sia significare rispetto per l'età avanzata della persona con la quale parliamo, oppure chiarisce che la persona con la quale parliamo ci è estranea, e a volte evidenza anche il fatto che è un bene che resti tale.
Il "tu" è confidenziale e riservato per persone che conosco bene, diversamente tendo, anche con i coetanei se non mi viene detto diversamente, a usare il lei; lo uso anche con chi è più giovane se non lo conosco.
Probabilmente tra qualche decennio il "lei" verrà confinato nella lingua scritta insieme al "voi" e rimarrà il solo "tu" a gestire le conversazioni.
Quello che è brutto è sentire, nello stesso discorso, l'interlocutore che passa, con un certo imbarazzo, dal "lei" al "tu" perché, a un certo punto, non è più in grado di gestire la conversazione in terza persona.
Ci farò l'abitudine.
domenica 18 agosto 2013
Formigine
E' inesatto parlare di gita fuori porta perché, a parte il castello, non vi ho mai fatto propriamente il turista; vi sono andato spesso perché vi abitava una mia amica.
La fondazione del paese risale al X° secolo, mentre il castello fu voluto dal Comune di Modena per vigilare i confini con il Comune di Reggio Emilia.
Vi si susseguirono un po' di feudatari, tra cui i Pio e poi passò nelle proprietà dei Calcagnini d'Este. Pesantemente bombardato durante la seconda guerra, il paese mantiene un centro storico riconoscibile con strutture medioevali o del primo rinascimento.
Il castello è stato di recente restaurato, all'interno sono visibili i resti di una chiesa e altre porzioni di muri.
Sicuramente merita, da parte mia, una visita più approfondita e turistica di quelle che sinora gli ho riservato.
Ho ancora, in archivio, nove mete da aggiungere a queste "gite fuori porta" d'archivio, dopo di che inizierò con quanto fatto quest'anno e, quindi, anche le foto del viaggio in Olanda; nel frattempo vi lascio a Formigine.
Credo di aver messo anche la foto di una torta, perché ricordo di essere stato a mangiare nel ristorante del castello, per un compleanno, e di aver mangiato benissimo.
La fondazione del paese risale al X° secolo, mentre il castello fu voluto dal Comune di Modena per vigilare i confini con il Comune di Reggio Emilia.
Vi si susseguirono un po' di feudatari, tra cui i Pio e poi passò nelle proprietà dei Calcagnini d'Este. Pesantemente bombardato durante la seconda guerra, il paese mantiene un centro storico riconoscibile con strutture medioevali o del primo rinascimento.
Il castello è stato di recente restaurato, all'interno sono visibili i resti di una chiesa e altre porzioni di muri.
Sicuramente merita, da parte mia, una visita più approfondita e turistica di quelle che sinora gli ho riservato.
Ho ancora, in archivio, nove mete da aggiungere a queste "gite fuori porta" d'archivio, dopo di che inizierò con quanto fatto quest'anno e, quindi, anche le foto del viaggio in Olanda; nel frattempo vi lascio a Formigine.
Credo di aver messo anche la foto di una torta, perché ricordo di essere stato a mangiare nel ristorante del castello, per un compleanno, e di aver mangiato benissimo.
venerdì 16 agosto 2013
Vacanze
Ebbene; sono in ferie... da un po'.
Riprenderò a postare le gite fuori porta dall'archivio e le ultime fatte, ma per il momento voglio comunicare al mondo, che lo voglia o meno, che ho fatto del mio corpo un'opera d'arte... dadaista; forse.
In questi giorni pre partenza, alla fine mi attendono cinque giorni in Olanda, vicina ed economica, almeno da raggiungere e da rimanervi, ho fatto alcune interessanti gite fuori porta a camminare in mezzo ai boschi, o a rampare su per alcuni sentieri montani.
Ho proseguito l'esplorazione del Parco Fluviale dello Stirone, andando a più riprese perché è lungo da percorrere e al momento mi mancano, ancora, alcuni tratti; sono andato ai Salti del Diavolo, avventura che merita un posto a sé, dato che mi sono perso un paio di volte e ho persino incontrato ben due persone; sono salito in vetta al Monte Prinzera e oggi sono salito sul Monte Ventasso e ne sono sceso con un lieve mal di testa.
Subito non ne ho capito il motivo, poi sono andato a lavarmi e tutto si è chiarito; ho già detto che il mio colorito naturale è il bianco?
Sono particolarmente pallido, un rosa molto tenue tendente al pallore da candeggio insomma, ed essendo benedetto da una pelle del cavolo, ovvero basta un niente perché si irriti e io mi riempia di bolle, tendo a non espormi al sole in modo da evitare possibili insolazioni.
Ho anche già scritto, da qualche parte, che mi sono preso una insolazione andando al lavoro, a piedi, e passando sotto a tutti i punti in ombra.
Per fare tutte queste escursioni all'aria aperte ed evitare di svenire, riempirmi di bolle o, in generale, stare male, sono sempre partito con: cappello, due litri d'acqua e ombrello.
Non ostante tutte le precauzioni, mi sono comunque esposto al sole e il risultato è il seguente: le gambe sono di un colore rosa più marcato del resto, i piedi sono persino abbronzati, là ove i pertugi dei sandali hanno lasciato passare la luce, gli avambracci sono abbronzati per metà, ovvero la parte più esterna, mentre all'interno si sono mantenuti del loro pallore naturale, mentre testa e collo, dopo la camminata di oggi al Ventasso, sono divenuti di un bel colore rosso pomodoro maturo; il resto del mio corpo è del solito nitore.
In un attimo di follia, in una delle mie peregrinazioni, sono anche stato tentato di togliermi la maglia; ho desistito quando ho constatato che, scoprendo le sole braccia, la mia pelle era più riflettente del tessuto bianco della maglietta; forse sono anche catarifrangente.
Tutto questo per dire che attualmente sono maculato e con le bolle; uno splendore... ovviamente ho anche una collezione di abrasioni, escoriazioni e graffi vari.
Dall'anno prossimo, se me ne ricorderò ovvio, d'estate oltre a ventaglio e ombrello, mi doterò anche di un asciugamano per tergermi il sudore: visto che a unire le bolle non ricavo nulla di utile, magari riesco a evitarne la formazione.
Riprenderò a postare le gite fuori porta dall'archivio e le ultime fatte, ma per il momento voglio comunicare al mondo, che lo voglia o meno, che ho fatto del mio corpo un'opera d'arte... dadaista; forse.
In questi giorni pre partenza, alla fine mi attendono cinque giorni in Olanda, vicina ed economica, almeno da raggiungere e da rimanervi, ho fatto alcune interessanti gite fuori porta a camminare in mezzo ai boschi, o a rampare su per alcuni sentieri montani.
Ho proseguito l'esplorazione del Parco Fluviale dello Stirone, andando a più riprese perché è lungo da percorrere e al momento mi mancano, ancora, alcuni tratti; sono andato ai Salti del Diavolo, avventura che merita un posto a sé, dato che mi sono perso un paio di volte e ho persino incontrato ben due persone; sono salito in vetta al Monte Prinzera e oggi sono salito sul Monte Ventasso e ne sono sceso con un lieve mal di testa.
Subito non ne ho capito il motivo, poi sono andato a lavarmi e tutto si è chiarito; ho già detto che il mio colorito naturale è il bianco?
Sono particolarmente pallido, un rosa molto tenue tendente al pallore da candeggio insomma, ed essendo benedetto da una pelle del cavolo, ovvero basta un niente perché si irriti e io mi riempia di bolle, tendo a non espormi al sole in modo da evitare possibili insolazioni.
Ho anche già scritto, da qualche parte, che mi sono preso una insolazione andando al lavoro, a piedi, e passando sotto a tutti i punti in ombra.
Per fare tutte queste escursioni all'aria aperte ed evitare di svenire, riempirmi di bolle o, in generale, stare male, sono sempre partito con: cappello, due litri d'acqua e ombrello.
Non ostante tutte le precauzioni, mi sono comunque esposto al sole e il risultato è il seguente: le gambe sono di un colore rosa più marcato del resto, i piedi sono persino abbronzati, là ove i pertugi dei sandali hanno lasciato passare la luce, gli avambracci sono abbronzati per metà, ovvero la parte più esterna, mentre all'interno si sono mantenuti del loro pallore naturale, mentre testa e collo, dopo la camminata di oggi al Ventasso, sono divenuti di un bel colore rosso pomodoro maturo; il resto del mio corpo è del solito nitore.
In un attimo di follia, in una delle mie peregrinazioni, sono anche stato tentato di togliermi la maglia; ho desistito quando ho constatato che, scoprendo le sole braccia, la mia pelle era più riflettente del tessuto bianco della maglietta; forse sono anche catarifrangente.
Tutto questo per dire che attualmente sono maculato e con le bolle; uno splendore... ovviamente ho anche una collezione di abrasioni, escoriazioni e graffi vari.
Dall'anno prossimo, se me ne ricorderò ovvio, d'estate oltre a ventaglio e ombrello, mi doterò anche di un asciugamano per tergermi il sudore: visto che a unire le bolle non ricavo nulla di utile, magari riesco a evitarne la formazione.
mercoledì 7 agosto 2013
Fontanellato
Il paese è famoso per due motivi principali: Stufetta e Madonna.
La prima poiché, nelle sale del Castello, una stanza, detta appunto "Stufetta", venne affrescata dal Parmigianino, noto pittore della maniera, al secolo Girolamo Francesco Maria Mazzola.
Gli affreschi sono ottimamente conservati e il castello merita una visita anche per la curiosa camera ottica in una delle torri circolari.
A Funtanlè (Fontanellato) c'è un importante santuario mariano, risalente al '600, la statua della Madonna gode fama di essere miracolosa.
Nel mentre decido che fare della mia vita, metto un po' di foto di archivio.
La prima poiché, nelle sale del Castello, una stanza, detta appunto "Stufetta", venne affrescata dal Parmigianino, noto pittore della maniera, al secolo Girolamo Francesco Maria Mazzola.
Gli affreschi sono ottimamente conservati e il castello merita una visita anche per la curiosa camera ottica in una delle torri circolari.
A Funtanlè (Fontanellato) c'è un importante santuario mariano, risalente al '600, la statua della Madonna gode fama di essere miracolosa.
Nel mentre decido che fare della mia vita, metto un po' di foto di archivio.
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