Diciamocela tutta; il 2013 non poteva esordire in modo peggiore.
Non posso certo dire di averlo conosciuto bene, a parte alcune chiacchiere alle riunioni annuali alle quali partecipo, non abbiamo mai scambiato molte parole.
Abbiamo alcuni amici in comune.
Quello che scriveva e faceva alle conventions, le poche parole scambiate e le poche notizie raminghe che potevano giungermi, mi hanno sempre fatto pensare a lui come a una persona buona e convinta coerentemente di determinati ideali; una persona ammirevole, o comunque degna di ammirazione.
La notizia della sua morte è stata un fulmine improvviso e inatteso che mi ha lasciato giù di morale.
Non avendolo conosciuto il mio pensiero va a chi ha lasciato qui, a chi era abituato a lui, a conversare con lui e a viverci insieme; a loro tocca la parte più difficile, elaborare il lutto.
Che la morte sia solo un passaggio, cosa della quale sono moderatamente convinto a seconda dell'umore e dei giorni, non rende il percorso di elaborazione del lutto più semplice per chi rimane.
Mi spiace... terribilmente.
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