Ebbene si; ho preso la riedizione, comprensiva del materiale epurato dalla censura, di questo libro.
Il film, probabilmente, l'ho visto nella notte dei tempi, in una di quelle domeniche degli anni '80, primi '90, nelle quali passavano in televisioni vecchi, ma sempre godibili, film americani e non.
Ignoravo, completamente, l'origine letteraria della pellicola e probabilmente non avrei preso neppure il libro se non fosse che, appunto, l'edizione in questione è così come l'autore avrebbe voluto pubblicarlo; o per lo meno contiene tutto il materiale e non solo quello grato alla censura dell'epoca.
Il volume, che ho scoperto essere parte di una trilogia... credo, consta di circa novecento pagine scritte in un inglese ignoto; ovvero non so quanti termini di "slang", o altro tipo di linguaggio, tecnicismi o altro, possa contenere.
Al momento attuale il mio dubbio è: riuscirò, con il mio traballante inglese, ad arrivarci in fondo?
Voglio dire; i saggi storici in inglese letti sinora non contano, vertevano tutti sul medioevo o su Bisanzio, ovvero su terreni conosciuti, qui mi spingo nella narrativa americana con un volume di tutto rispetto, se non altro in termini numerici.
Hic sunt dracones; bisognerà pur esplorare territori sconosciuti e addentrarsi, fidando nelle proprie risorse, in ambienti ignoti.
Dalla via che ci sono vi informo che col tedesco non sono particolarmente avanti e temo sarà così per un po'; conosco un po' di vocaboli, pochini per la verità, forse un paio di centinaia, e zero grammatica; l'inizio è sempre dura, poi c'è un punto superato il quale le cose diventano più semplici.
martedì 29 gennaio 2013
mercoledì 23 gennaio 2013
Autori
Nell'empireo, là appena dopo le stesse fisse, delle mie letture, sta una trimurti di autori che, tra tutti preferisco in massimo grado, ovvero: Maria Bellonci, Edward Morgan Forster, Jane Austen.
Questi sono gli autori che leggo sempre con grande piacere, ai quali sovente ritorno e che rileggo ciclicamente.
Tutti e tre, si noterà, vantano una produzione libresca esile, persino timida, per motivi diversi, ma, a mio avviso, meritevole di letture e riletture.
Così, di recente, mi sono trovato per le mani "Persuasione" e appena iniziato ho potuto metterlo giù solo a lettura completata.
Centellino i pochi libri di questi autori come se fossero vino pregiato e se della Bellonci ho ormai letto tutto quello che sono riuscito a trovare, comprese pubblicazioni reperibili nel mantovano, della Austen conservo, ancora da leggere, "Emma" e "Mansfield Park", avendo già letto le lettere, "Sanditon", "Lady Susan" e buona parte di quello che ho reperito pubblicato di suo.
Ultimo libro di Forster che ancora devo leggere, "Maurice", attende paziente sulla sua mensola, bene in vista della libreria; so che esiste anche un volume intitolato "Monteriano", ma non è di facile reperibilità... almeno qui in Italia.
...e con l'Eneide?
bhè... non me ne voglia Virgilio, ma si tratta di una fanzine; leggibile e godibile, ma sempre di fanzine trattasi. Sono giunto al settimo libro, ben oltre la metà dunque e posso dire che:
- Creusa si perde in modo del tutto gratuito; manco fosse Ryoga (per citare un'amica). Un momento è attaccata ai calcagni di Anchise e l'attimo dopo si perde... così; brutte esigenze di trama che impongono l'eliminazione della moglie superflua.
- riutilizza la tecnica di Omero di ripetere pedissequamente parti già narrate, espediente che serve ad allungare il brodo e a tirare su la pagnotta intrattenendo l'uditorio, senza contare che può servire anche come "riassunto delle puntate precedenti";
-Attaccano le Arpie con le armi, almeno due o tre volte e poi si stupiscono se queste li maledicono e poi pregano gli Déi di stornare da loro quanto invocato dalle Arpie; ma pensarci prima? pranzare da un'altra parte?
- Didone si suicida per sport; davvero... non ha alcun motivo per farlo, anche le motivazioni adottate sono esili; è un atto gratuito. Va bene il volere degli Dèi, ma nei poemi omerici gli atti sono sempre verosimili; gli eventi piegano per assecondare il volere degli Dèi e rendere la scelta dei personaggi verosimile. Didone si suicida per ripicca: "mi lasci perché gli Déi ti impongono di raggiungere Esperia? embé... e io ti maledico e mi suicido; tié".
- Enea, anzi il pio Enea, trova uno dei compagni di Odisseo nell'isola dei Ciclopi, nella quale si ferma giusto per trarre in salvo il povero disgraziato. Mi è proprio parso di vedere Virgilio colpito dalla scena omerica dei Ciclopi e dispiaciuto per la fine dei compagni di Odisseo; così ne ha salvato almeno uno...un espediente classico da fanzine. Tra l'altro il poveraccio non doveva essere da molto sull'isola in questione; qualcosa nella cronologia non funziona.
- Virgilio è più misogino di Omero
- nell'Eneide scorrono più lacrime che nell'Odissea; o almeno a me pare.
- le donne troiane danno fuoco alle navi senza motivo. Vengono ingannate da Iris, spedita alla bisogna da Era, che si muta in una di loro e le convince a dare fuoco alle navi e obbligare, così, i troiani a fermarsi. Iris viene smascherata da un'amica della donna in questione che giaceva malata, inferma non ricordo bene, da qualche parte, quindi pure gli Déi non sono in formissima, ma pur svelando l'inganno, pur sapendo che Giunone è contraria alla missione di Enea che gli ha affidato Giove, pur sapendo che Iris è la messaggera di Giunone, un po' di mitologia la conosceranno anche loro..., queste danno fuoco alle navi e poi scappano.
-dopo aver raso al suolo Ilio, disperso le sue genti e causato un bel po' di danni accessori, Era ce l'ha ancora con i troiani perché Paride ha assegnato la mela di Eris a Afrodite. Persino Poseidone, che pure aveva motivi più solidi per avercela con Ilio, si ritiene più che soddisfatto dalla distruzione della città di Priamo, ma Era ce l'ha ancora con dardani per la mela; ma Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza... insomma non ha perso contro una delle Graie o delle Erinni.
-mi sfugge un po' il tragitto che sta compiendo la flotta di Enea; per un po' mi è parso che facesse avanti e indietro per lo stesso tratto di mare.
Si legge molto bene e senza problemi, ma Omero è meglio.
Questi sono gli autori che leggo sempre con grande piacere, ai quali sovente ritorno e che rileggo ciclicamente.
Tutti e tre, si noterà, vantano una produzione libresca esile, persino timida, per motivi diversi, ma, a mio avviso, meritevole di letture e riletture.
Così, di recente, mi sono trovato per le mani "Persuasione" e appena iniziato ho potuto metterlo giù solo a lettura completata.
Centellino i pochi libri di questi autori come se fossero vino pregiato e se della Bellonci ho ormai letto tutto quello che sono riuscito a trovare, comprese pubblicazioni reperibili nel mantovano, della Austen conservo, ancora da leggere, "Emma" e "Mansfield Park", avendo già letto le lettere, "Sanditon", "Lady Susan" e buona parte di quello che ho reperito pubblicato di suo.
Ultimo libro di Forster che ancora devo leggere, "Maurice", attende paziente sulla sua mensola, bene in vista della libreria; so che esiste anche un volume intitolato "Monteriano", ma non è di facile reperibilità... almeno qui in Italia.
...e con l'Eneide?
bhè... non me ne voglia Virgilio, ma si tratta di una fanzine; leggibile e godibile, ma sempre di fanzine trattasi. Sono giunto al settimo libro, ben oltre la metà dunque e posso dire che:
- Creusa si perde in modo del tutto gratuito; manco fosse Ryoga (per citare un'amica). Un momento è attaccata ai calcagni di Anchise e l'attimo dopo si perde... così; brutte esigenze di trama che impongono l'eliminazione della moglie superflua.
- riutilizza la tecnica di Omero di ripetere pedissequamente parti già narrate, espediente che serve ad allungare il brodo e a tirare su la pagnotta intrattenendo l'uditorio, senza contare che può servire anche come "riassunto delle puntate precedenti";
-Attaccano le Arpie con le armi, almeno due o tre volte e poi si stupiscono se queste li maledicono e poi pregano gli Déi di stornare da loro quanto invocato dalle Arpie; ma pensarci prima? pranzare da un'altra parte?
- Didone si suicida per sport; davvero... non ha alcun motivo per farlo, anche le motivazioni adottate sono esili; è un atto gratuito. Va bene il volere degli Dèi, ma nei poemi omerici gli atti sono sempre verosimili; gli eventi piegano per assecondare il volere degli Dèi e rendere la scelta dei personaggi verosimile. Didone si suicida per ripicca: "mi lasci perché gli Déi ti impongono di raggiungere Esperia? embé... e io ti maledico e mi suicido; tié".
- Enea, anzi il pio Enea, trova uno dei compagni di Odisseo nell'isola dei Ciclopi, nella quale si ferma giusto per trarre in salvo il povero disgraziato. Mi è proprio parso di vedere Virgilio colpito dalla scena omerica dei Ciclopi e dispiaciuto per la fine dei compagni di Odisseo; così ne ha salvato almeno uno...un espediente classico da fanzine. Tra l'altro il poveraccio non doveva essere da molto sull'isola in questione; qualcosa nella cronologia non funziona.
- Virgilio è più misogino di Omero
- nell'Eneide scorrono più lacrime che nell'Odissea; o almeno a me pare.
- le donne troiane danno fuoco alle navi senza motivo. Vengono ingannate da Iris, spedita alla bisogna da Era, che si muta in una di loro e le convince a dare fuoco alle navi e obbligare, così, i troiani a fermarsi. Iris viene smascherata da un'amica della donna in questione che giaceva malata, inferma non ricordo bene, da qualche parte, quindi pure gli Déi non sono in formissima, ma pur svelando l'inganno, pur sapendo che Giunone è contraria alla missione di Enea che gli ha affidato Giove, pur sapendo che Iris è la messaggera di Giunone, un po' di mitologia la conosceranno anche loro..., queste danno fuoco alle navi e poi scappano.
-dopo aver raso al suolo Ilio, disperso le sue genti e causato un bel po' di danni accessori, Era ce l'ha ancora con i troiani perché Paride ha assegnato la mela di Eris a Afrodite. Persino Poseidone, che pure aveva motivi più solidi per avercela con Ilio, si ritiene più che soddisfatto dalla distruzione della città di Priamo, ma Era ce l'ha ancora con dardani per la mela; ma Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza... insomma non ha perso contro una delle Graie o delle Erinni.
-mi sfugge un po' il tragitto che sta compiendo la flotta di Enea; per un po' mi è parso che facesse avanti e indietro per lo stesso tratto di mare.
Si legge molto bene e senza problemi, ma Omero è meglio.
sabato 19 gennaio 2013
Dormire
In questi due giorni non ho dovuto alzarmi alle sei e sapendo questo potevo restare, quindi, a letto più a lungo.
Nei giorni scorsi ho dormito avvolto in una coperta morbida e ogni volta, quando la sveglia suonava alle sei, mi veniva voglia di restare lì, avvoltolato, nella coperta e continuare a dormire.
Come da copione, in questi due giorni, mi sono alzato regolarmente perché non ne potevo più di stare a letto; sveglia, quindi, in autonomia alle sette.
Malgrado io possa dormire di più, ormai il mio organismo ha degli orari fissi e quindi alle dieci e mezza, massimo, di un qualunque giorno infrasettimanale, io crollo dal sonno e mi ritiro per la notte.
Ieri non ha fatto eccezione, del resto il venerdì conta sempre, per me, come infrasettimanale, ma stamane mi sono alzato alle 11; dormire tredici ore non mi capitava dai tempi delle scuole.
Evidentemente ne avevo bisogno.
La febbre che mi stava fiorendo sulle labbra, visto che di questo virus non ci si libera, è rientrata, è segno che il mio sistema immunitario aveva bisogno di una buona notte di sonno per riorganizzare le truppe e sedare i virus quiescenti.
L'umore è un po' così, come al solito; in compenso ho capito che mi ci vorrà un po' per capire alcune cose del programma per fare i renders... la modellazione non è un problema, del resto è solo questione di tempo, mentre tutto il resto è terreno incognito e quindi mi ci vorrà del tempo per apprendere.
Ieri ho iniziato a leggere l'Eneide; è la prima volta che la leggo.
A seguire leggerò anche le Argonautiche; ho moltissime ore di viaggio da riempire.
Nei giorni scorsi ho dormito avvolto in una coperta morbida e ogni volta, quando la sveglia suonava alle sei, mi veniva voglia di restare lì, avvoltolato, nella coperta e continuare a dormire.
Come da copione, in questi due giorni, mi sono alzato regolarmente perché non ne potevo più di stare a letto; sveglia, quindi, in autonomia alle sette.
Malgrado io possa dormire di più, ormai il mio organismo ha degli orari fissi e quindi alle dieci e mezza, massimo, di un qualunque giorno infrasettimanale, io crollo dal sonno e mi ritiro per la notte.
Ieri non ha fatto eccezione, del resto il venerdì conta sempre, per me, come infrasettimanale, ma stamane mi sono alzato alle 11; dormire tredici ore non mi capitava dai tempi delle scuole.
Evidentemente ne avevo bisogno.
La febbre che mi stava fiorendo sulle labbra, visto che di questo virus non ci si libera, è rientrata, è segno che il mio sistema immunitario aveva bisogno di una buona notte di sonno per riorganizzare le truppe e sedare i virus quiescenti.
L'umore è un po' così, come al solito; in compenso ho capito che mi ci vorrà un po' per capire alcune cose del programma per fare i renders... la modellazione non è un problema, del resto è solo questione di tempo, mentre tutto il resto è terreno incognito e quindi mi ci vorrà del tempo per apprendere.
Ieri ho iniziato a leggere l'Eneide; è la prima volta che la leggo.
A seguire leggerò anche le Argonautiche; ho moltissime ore di viaggio da riempire.
mercoledì 9 gennaio 2013
"Attento a quel che chiedi..."
"...perché potresti ottenerlo".
Ecco; è un po' di tempo che spero in un cambiamento esterno per non fare, io, una scemenza colossale.
Pare che il cambiamento ci sarà, non so bene di che natura, riguarda ovviamente il lavoro, ma ho deciso di dare una mano al destino e da febbraio, spero, che le cose un po' cambieranno.
Solo questo mi basta a non sentirmi in trappola e quindi a stare meglio.
Si vedrà che accadrà, nel frattempo so di potermi fidare nella Provvidenza.
Vi farò sapere...
Ecco; è un po' di tempo che spero in un cambiamento esterno per non fare, io, una scemenza colossale.
Pare che il cambiamento ci sarà, non so bene di che natura, riguarda ovviamente il lavoro, ma ho deciso di dare una mano al destino e da febbraio, spero, che le cose un po' cambieranno.
Solo questo mi basta a non sentirmi in trappola e quindi a stare meglio.
Si vedrà che accadrà, nel frattempo so di potermi fidare nella Provvidenza.
Vi farò sapere...
giovedì 3 gennaio 2013
Inizio
Diciamocela tutta; il 2013 non poteva esordire in modo peggiore.
Non posso certo dire di averlo conosciuto bene, a parte alcune chiacchiere alle riunioni annuali alle quali partecipo, non abbiamo mai scambiato molte parole.
Abbiamo alcuni amici in comune.
Quello che scriveva e faceva alle conventions, le poche parole scambiate e le poche notizie raminghe che potevano giungermi, mi hanno sempre fatto pensare a lui come a una persona buona e convinta coerentemente di determinati ideali; una persona ammirevole, o comunque degna di ammirazione.
La notizia della sua morte è stata un fulmine improvviso e inatteso che mi ha lasciato giù di morale.
Non avendolo conosciuto il mio pensiero va a chi ha lasciato qui, a chi era abituato a lui, a conversare con lui e a viverci insieme; a loro tocca la parte più difficile, elaborare il lutto.
Che la morte sia solo un passaggio, cosa della quale sono moderatamente convinto a seconda dell'umore e dei giorni, non rende il percorso di elaborazione del lutto più semplice per chi rimane.
Mi spiace... terribilmente.
Non posso certo dire di averlo conosciuto bene, a parte alcune chiacchiere alle riunioni annuali alle quali partecipo, non abbiamo mai scambiato molte parole.
Abbiamo alcuni amici in comune.
Quello che scriveva e faceva alle conventions, le poche parole scambiate e le poche notizie raminghe che potevano giungermi, mi hanno sempre fatto pensare a lui come a una persona buona e convinta coerentemente di determinati ideali; una persona ammirevole, o comunque degna di ammirazione.
La notizia della sua morte è stata un fulmine improvviso e inatteso che mi ha lasciato giù di morale.
Non avendolo conosciuto il mio pensiero va a chi ha lasciato qui, a chi era abituato a lui, a conversare con lui e a viverci insieme; a loro tocca la parte più difficile, elaborare il lutto.
Che la morte sia solo un passaggio, cosa della quale sono moderatamente convinto a seconda dell'umore e dei giorni, non rende il percorso di elaborazione del lutto più semplice per chi rimane.
Mi spiace... terribilmente.
martedì 1 gennaio 2013
Problema
Onestamente credo di avere qualche problema.
Stamane sono rientrato, più o meno, alle cinque, ho letto sino alle sette, dormito sino alle dieci, indi, dopo i suffumigi di rito, e dopo aver saltato la colazione perché lo stomaco implorava una tregua, ieri ho mangiato benissimo ma decisamente troppo per i miei standards, ho camminato per circa due ore e mezza e ho letto tutto il giorno.
Attualmente dovrei essere brasato e agognare il materasso, anche perché domani mi sveglio alle sei e riprende la solita roba quotidiana, ma non ho sonno e non sono stanco.
Teoricamente tre ore di sonno non dovrebbero essere sufficienti; ritengo quindi di avere un problema.
Per domani mattina ho riempito l'iPod di musica barocca, classica, sperimentale e bizantina, tutte cose rilassanti e distensive perché avrò già gli zebedei vorticanti e non mi pare il caso di caricarmi con della musica più energica; lo scopo della settimana, per altro, grazie ai Numi, breve, è di arrivare a venerdì sera senza sbottare, rispondere male e innaffiare lo studio con abbondante sarcasmo.
Se mi va bene domani sarò troppo stordito anche per rendermi conto dove mi trovo e lascerò tutto in mano al pilota automatico; se mi va proprio di lusso, sarà così tutta la settimana... in fondo sono solo tre giorni e posso farcela.
Stamane sono rientrato, più o meno, alle cinque, ho letto sino alle sette, dormito sino alle dieci, indi, dopo i suffumigi di rito, e dopo aver saltato la colazione perché lo stomaco implorava una tregua, ieri ho mangiato benissimo ma decisamente troppo per i miei standards, ho camminato per circa due ore e mezza e ho letto tutto il giorno.
Attualmente dovrei essere brasato e agognare il materasso, anche perché domani mi sveglio alle sei e riprende la solita roba quotidiana, ma non ho sonno e non sono stanco.
Teoricamente tre ore di sonno non dovrebbero essere sufficienti; ritengo quindi di avere un problema.
Per domani mattina ho riempito l'iPod di musica barocca, classica, sperimentale e bizantina, tutte cose rilassanti e distensive perché avrò già gli zebedei vorticanti e non mi pare il caso di caricarmi con della musica più energica; lo scopo della settimana, per altro, grazie ai Numi, breve, è di arrivare a venerdì sera senza sbottare, rispondere male e innaffiare lo studio con abbondante sarcasmo.
Se mi va bene domani sarò troppo stordito anche per rendermi conto dove mi trovo e lascerò tutto in mano al pilota automatico; se mi va proprio di lusso, sarà così tutta la settimana... in fondo sono solo tre giorni e posso farcela.
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