Stamane un altro pezzo della mia ignoranza è stato abbattuto; certo la mole è tale per cui avrò modo di stupirmi molto a lungo.
Sapevo dell'esistenza, in quel della provincia di Reggio Emilia, di una particolare zona del cielo cittadino adibita alle previsioni meteo; mi riferisco al celeberrimo "buuz 'd'la Jacma".
Tradotto in italiano sarebbe "buco della Giacoma"; azzarderò più avanti una ipotesi, pia, sul perché questo foro, porzione del cielo, sia intitolata a Giacoma... ma sentitevi liberi di formulare ipotesi anche più prosaiche e volgari.
Ero convintissimo che tale particolare porzione di cielo fosse una peculiarità tutta reggiana, ma stamane, scendendo a piedi dalla collina per dirigermi al lavoro, sento una mia compaesana, autoctona di queste parti, parlare di "...ghera...in tal bus ad'la Jacma"; credo che abbia detto "scuròn", ma non ne sono sicuro.
(""...ghera...in tal bus ad'la Jacma" traduzione: "...c'era... nel buco della Giacoma"; "scuròn" traduzione "scurone e quindi nuvoloso").
La cosa mi ha lasciato un po' perplesso, ma alcune ricerche, davvero superficiali, mi hanno condotto alla conclusione che il "buco della Giacoma" è presente in tutte le città di alcune zone dell'Italia settentrionale; si tratta di una porzione di cielo in genere delimitata da due monti, o colline, o in mancanza di esso da confini sufficientemente ampi e immaginari, che gode di capacità profetiche in ambito meteorologico.
Cercate il "buco" nelle vostre città, osservatelo e saprete che tempo farà domani, ovviamente se il tempo non si accorda con il "buco della Giacoma" la colpa è vostra che avete osservato la zona di cielo sbagliata.
L'intitolazione a Giacoma potrebbe derivare dalle capacità profetiche che dimostrò, alla morte di San Francesco, Giacoma de Settesoli; qualora l'origine sia più profana, diciamo così, allora dubito fortemente che una monaca possa averci qualcosa a che fare.
Data anche l'evidente parentela tra "siribigule*" e "sarabighe**" e l'influenza piacentina sul mio paese, inizio a credere all'esistenza di una certa parentela, più stretta di quanto ai coinvolti possa fare piacere, tra Piacenza e Reggio Emilia.
Continuerò le ricerche quando e se me ne ricorderò.
*: "siribigula" è, nel dialetto di alcune zone piacentine, ma non ne conosco l'esatta estensione, la "zanzara". Anche nel piacentino, come nel parmense, ho sentito la denominazione di "sinsoss" ("senza ossa")
**: "sarabiga" è la parola reggiana per "zanzara"
il "buco della Giacoma" esiste anche a Parma, anzi credevo fosse autoctono di queste parti, ma a quanto pare e' piuttosto diffusa ;-)
RispondiEliminada quello che sapevo io, e' una porzione di cielo rivolta verso nord-ovest (ma non ci metterei la mano sul fuoco) e molto prosaicamente quando quella parte di cielo e' scura e minacciosa e' piu' probabile che il maltempo arrivi, perche' e' da li' che le correnti spingono verso di noi ;-)
Ho letto infatti che è situato nella parte di cielo dalla quale vengono le perturbazioni, ma ne ignoravo la diffusione.
RispondiEliminaTra l'altro è l'intitolazione a Giacoma che mi sfugge...
Al bus dal Jacma esiste penso in tutta la zona dell'emilia dove passava la via francigena. Secondo le mie ricerche il nom
Eliminae deriva dal fatto che la maggior parte delle perturbazioni arrivano da Nord Ovest quindi dall'Atlantico dove c'è il Golfo di vizcaja e quindi San Giacomo di Compostela
.Mic.
il motivo del nome sfugge anche a me
RispondiEliminaConfermo, da me e' un po' meno volgare, e' il CANTON D'LA JACMA. Si trova dietro a Montechiarugolo :DDDDDDD
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