E' il titolo del libro che ho ultimato oggi. Scritto da una americana, Dianne Hales, è un excursus rapido sui motivi che hanno indotto questa scrittrice a imparare, e ad innamorarsene, l'italiano.
Si tratta di una panoramica agile, e quindi non esaustiva, riguardo vari aspetti dell'Italia: storia, arte, cucina e l'italiano.
Essendo uscito da poco il libro parte da "sao ko kelle terre per kelle fini ke ki contene trent'anni le possette parti Sancti Beneditti", prima dell'epurazione delle "k" insomma, sino a "Dmn c sntm?" e la grave carestia di vocali, e abbondanza di "k", dei giorni nostri.
L'unico limite del libro è insito nella sua natura di rapido excursus, ma essendo il suo obbiettivo quello di incuriosire i lettori riguardo l'italiano, e avendo suscitato in me la voglia di rileggere "La Commedia" e la "Gerusalemme liberata", ritengo che abbia felicemente raggiunto il proprio scopo.
E' stata una buona lettura e sono contento di averlo preso.
Mi affascina vedere con gli occhi degli altri cose che già conosco bene, perché mi fa scoprire aspetti nuovi e me le fa apprezzare di più.
Ho notato, aspetto oserei dire vitale .asd:, che ha attribuito la paternità del tortellino a Bologna, per cui immagino che abbia voluto sorvolare sulla diatriba tra Modena e Bologna in materia... c'era un'altra in inezia, ma era così importante che non la ricordo più.
Non ci avevo mai pensato!! L'avvento del texting ha causato un'involuzione della lingua italiana! Fra qualche decennio, riprendiamo tutti aa parlare latino, dai!:)))
RispondiEliminacosì finalmente compariranno di nuovo delle vocali :D
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